giovedì 30 aprile 2009
Whatever Happened to the Caped Crusader?
"The batman... is dead"
Queste le parole di Superman che regge in mano il cadavere di Wayne, il mantello bruciato, il volto tumefatto, insanguinato, immobile, l'ultima smorfia di dolore di chi è morto per un ideale.
E' così che muore Batman, il primo, e forse l'unico, che ha dato vita ed ha esplorato l'animo più oscuro e la parte più buia della figura super-eroistica.
Ed con una veglia fatta al lume di candele dove i suoi amici, e i suoi nemici, lo ricordano, ognuno con una morte diversa, ognuno con la sua versione e il suo ricordo in una lunga notte di addii.
E' così che Neil Gaiman rende omaggio tornando dopo una lunghissima assenza al mondo dei fumetti "Perchè glielo dovevo" a rendere il suo omaggio a una figura ormai leggendaria.
E quello che ne riesce è un fumetto breve e intenso, con uno scrittore in forma come non lo si vedeva dai tempi migliori, alle prese con una veglia triste e commemorativa.
Inutile sprecarsi in complimenti superfluei, se almeno una volta in vita vostra avete incontrato Batman, allora fate il vostro dovere, e rendete omaggio anche leggendo questo splendido comic.
Addio Bruce, Gotham è una città un po più buia adesso.
"If i take you back to Gotham they'll kill you"
"And while they're trying to kill me they're aren't killing innocents, now take me home"
giovedì 23 aprile 2009
Mushishi
Questo di cui vi parlo ora è un anime che mi sta molto a cuore e che si è meritato un posticino di rilievo nel mio già affollato cuoricino al fianco dei film di Miyazaki, Oshii, Kon e di serie come Cowboy Bebop ed Evangelion.
Mushishi si ispira all’omonimo manga di Yuki Urushibara, tra l’altro compare di quel Ashinano Hitoshi autore di Yokohama Kaidashi Kikou di cui vi parlai un po’ di tempo fa (in giro per la rete si trovano due belle immagini in cui un autore disegna i personaggi dell’altro).
Il manga mi pare si sia concluso l’anno scorso col decimo tankobon e ne è stato tratto anche un (mediocre) film con attori in carne e ossa con alla regia Katsuiro Otomo (si proprio lui).
Ma cosa sono i mushi? I mushi sono degli esseri i quali possono essere visti solo da alcune persone o in alcune circostanze, la loro natura è antica e misteriosa. Di seguito la definizione dello stesso Ginko:
Questa è una serie che conquista grazie all’atmosfera che riesce a creare, immergendoti in questo mare, a volte quasi opprimente, di verde.
Questo è un anime molto delicato,quasi l’equivalente animato di Yokohama Kaidashi Kikou (che pure ha una sua controparte animata ma non vi perdete niente) ogni puntata è una poesia, e se il mondo vi sputa addosso Ginko e qui apposta per raccontarvi una bella favola, a volte oscura, a volte triste, inquietante ma sempre pregna di significato, è un anime come non se ne fanno più , mi ha trasmesso un senso di pace e di calma come mai nessun cartone animato aveva mai fatto.
Sennò vengo a casa vostra e vi picchio fortissimo con un randello, dico soprattutto a te Mik che tanto sappiamo dove abiti!
(Special thanks to google maps)
venerdì 17 aprile 2009
Hetalia - Axis Powers
Mo ci sta bene un bel copy-paste da wiki:
Hetalia: Axis Powers (ヘタリア Axis Powers) is a manga and anime series by Hidekaz Himaruya placed in a World War-era setting in which the countries are represented by anthropomorphic characters. Hetalia (ヘタリア) is a made-up word combining hetare (へタレ) — Japanese for useless — and Italia (イタリア). This is to make light of Italy's apparent cowardice during World War II.
Himaruya originally created Hetalia as an online webcomic, and so far two tankōbon have been published by Gentosha Comics, the first on March 28, 2008 and the second on December 10, 2008. The series was later adapted into drama CDs, and an anime series created by Studio Deen has also began streaming online.
The main historical events portrayed in this work occur between World War I and World War II. The series often uses satire and comedy to address well-known and lesser-known historical facts.
Questa serie mi sta divertendo come poche cose in questo periodo, è formata da cartoncini di 5 min l'uno, pensati principalmente per il mercato dei cellulari quindi presumo, che vanno giù come una bella coca ghiacciata quando fuori ci sono 30° all'ombra
Non serve a niente parlare di realizzazione tecnica o di storia, la serie è un collage di gag che prendendo spunto dagli avvenimenti storici del periodo tra I e II guerra mondiale mette in evidenza i vari difetti degli stati-personaggi. Qualche esempio?
Italia è il protagonista, una nazione che vive nell'ombra del famoso nonno Impero Romano, ma che pensa soltanto al vino, alla pasta e alle donne, e se vede un nemico, sventola bandiera bianca e inizia a piagnucolare; Germania è forte e fiero, ma sotto sotto è innamorato di Italia e l'inettitudine del suo socio lo porta sempre alla sconfitta; Francia è... Italia 2; America è uno sbruffone che con la sua parlantina riesce a tenere in riga tutti gli alleati... insomma ci siamo capiti, roba assurda come piace a me :asd:
non c'è più di tanto da dire, sarebbe come fare una recensione di Spy vs. Spy. O lo amerete o lo odierete, procuratevene qualche episodio (è uscito da poco il 12, se pure li volete vedere tutti a 5 min l'uno perderete solo un ora della vostra vita) e testate di persona.
Per me è geniale, se non vi piace cazzi vostri
Naaaaagagutsu de kanpaaaaaiiii daaaaa
Hetaaaaliiiiiaaaaa!
mercoledì 15 aprile 2009
Yokohama Kaidashi Kikou
YKK è una di quelle piccole perle che probabilmente non vedremo mai sui nostri scaffali, un manga perfetto per smentire chi crede che il panorama dei manga sia fatto solo di shonen-fotocopia, in realtà lo è, ma solo per quanto riguarda ciò che è importato nel nostro paese.
Basta dare uno sguardo alla vasta gamma di letteratura nipponica a fumetti che offrono i nostri cugini francesi per rendersi conto di quale ottuso mercato piccolo piccolo noi siamo in realtà.
La popolazione umana, ridotta di numero, ha così dovuto limitare il proprio tenore di vita ed al lettore viene spiegato come l'uomo sia ormai giunto al tramonto della propria era. E nonostante ciò, invece di piangersi addosso a causa del proprio destino, il genere umano pare accettarlo pacificamente.
Il personaggio principale di YKK è Alpha Hatsuseno, la quale gestisce una caffetteria piuttosto isolata vicino alla costa della penisola di Miura, in Giappone. Alpha-san è un robot umanoide, il cui negozio le è stato affidato dal suo "proprietario", partito per un viaggio a tempo indeterminato.
(rigorosamente copia-incollato da wikipedia :fag:)
Un capitolo tipo è:”Oh! Piove! Non sento più il gracidare delle rane, è coperto dal rumore della pioggia che picchietta sulla tettoia, oggi non verrà nessun cliente, mi piacciono le giornate di pioggia.” Fine capitolo.
venerdì 10 aprile 2009
Woverine: Weapon X #1
Mi è appena arrivato tramite battello fluviale il primo numero della nuova serie dedicata a Logan Wolverine: Weapon X, lo aspettavo con moooolto interesse. Perché? Wolverine tu non ce l'avevi un po' sulle palle? Si ma... questa robina qua è scritta da Jason Aaron, il signor Scalped, secondo me la miglior Young Gun del fumetto americano (assieme a Rick Remender, di cui magari parlerò un'altra volta).
E' un numeretto solo, poco per fare una recensione, quindi diciamo che è solo una segnalazione... e allora segnalo che le mie aspettative non sono state tradite, il fumetto apre con un infanticidio (da quanto tempo non vedevo un infanticidio su un comic-book?), ha la sua bella dose di sangue e mutilazioni mentre Wolverine sembra che dovrà avere a che fare, ancora una volta, con l'eredità del progetto Arma X
Vabbé, magari ne parliamo per bene tra 4 mesi quando sarà finito il primo arco narrativo della serie, The Adamantium Men, ma dico solo che ho fiducia in sto ragazzo e so che mi farà divertire.
Disegni di Garney... uhm... non lo so, c'è qualcosa che non mi convince ma non tanto per le matite, forse nella colorazione... non mi hanno granché impressionato, sto ragazzo lo guardavo con più piacere quando stava su Amazing
martedì 7 aprile 2009
Blankets
Prima di qualsiasi commento, un grazie di cuore a Ragnetto che mi ha consigliato e convinto a leggerlo, altrimenti chissà quando (e se) l'avrei mai scoperto.
Blankets, come Persepolis o Maus, è uno di quei fumetti di fronte a cui anche il più acerrimo ottuso deve rendersi conto di come il "fumetto" può diventare "arte sequenziale" senza se e senza ma.
Perchè Blankets, prima di essere una biografia, prima di essere una storia di formazione, prima di essere un opera dolce e romantica nell'unire il giocoso ricordo dell'infanzia alla scoperta dell'amore adolescenziale, accompagnato da un sottotesto religioso come nemmeno il migliore Gondry saprebbere trattare con gentilezza e tatto è un "fumetto" nella sua forma più pura del termine.
Lunghe pagine senza dialoghi, tavole che mutano, diventano a volte quadri astratti e anatomie amorfe semplice, naif, col gusto artistico vero di chi sà trattare il tempo con genio e capacità rendendolo godibile, soffuso, quasi facile alla vista.
Ed è una storia narrata da (e di) Dio (è il caso di dirlo :asd: ) erede di quell'Eisner che sdoganò il mezzo tanti tanti anni fa, capace di affascinare e soprattuto colpire lì, nel lato romantico dove è facile cadere nel melenso o nello sdolcinato, con una sinuosità che lascia esterefatti e colpiti, oltre che pieni di autentici brividi di emozioni e accompagnati da un lungo incedere malinconico che ognuno si porta dietro nel corso degli anni.
Meraviglioso.
domenica 5 aprile 2009
The Stand: Captain Trips
The Stand lo conosciamo tutti, no? L'Ombra dello Scorpione in italiano, uno dei migliori King, quello dove la superinfluenza lascia in vita un millesimo della popolazione terrestre? e poi c'è la vecchia? e Flagg?
Chi non l'ha letto fili in libreria a comprarlo, so mille e passa pagine ma merita che ci perdiate su un po' di tempo.
Per chi l'ha letto, la Marvel ha incominciato a pubblicarne un adattamento a fumetti, scritto da Roberto Aguirre-Sacasa (incrociato in passato su Sensational Spider-Man mi pare, scriveva un buon ragno) disegnato da Mike Perkins (recentemente al lavoro su qualche arco narrativo del Cap di Brubaker) e cover di Lee Bermejo. L'ultimo numero della prima miniserie, Capitain Trips, è uscito giusto qualche giorno fa e copre tipo le prime 200-300 pagine del libro, quelle sulla diffusione della superinfluenza.
Mi è piaciuto, un buon adattamento. Soffre un po' di ipercompressione, alcuni passaggi vengono trattati un po' troppo sbrigativamente (tu sei quel foglio bianco, ad esempio) Al di là di questa obbligatoria castrazione dovuta al passaggio di medium però Sacasa è riuscito comunque a rimanere molto ma molto fedele all'opera originale, ricalcandone per filo e per segno anche alcuni dialoghi. E ciò è bene. Il merito maggiore è stato quello di riuscire ad azzeccare la caratterizzazione di tutti i personaggi anche grazie al sempre buon perkins: se avete letto il libro sapete che sono il vero cuore del libro, quindi fatto questo la strada sarà in discesa
Non mi va di scrivere altro sennò andrei di spoilerini e sarebbe un peccato. Uscite, andate in libreria, comprate il libro, leggetelo, nel frattempo magari Panini avrà pubblicato il fumetto e leggete pure quello.
Se invece il libro l'avete già letto resterete soddisfatti da quest'adattamento, è L'Ombra dello Scorpione con le immagini. procuratevelo e mi direte.
sabato 4 aprile 2009
Synecdoche New York
giovedì 2 aprile 2009
Nijigahara Holograph (Il campo dell'arcobaleno)
Inio Asano è un autore giovanissimo e senza alcun dubbio il più promettente degli ultimi anni, ci ha regalato gli splendidi "La città della luce" e "What a wonderful world!" pubblicati dalla kappa edizioni per la collana mangasan, e l'ancora inedito "Solanin" (se vi ricordate la mia sign "storica" quella con la vignetta di quella ragazzina in mezzo alla folla, bhe quella è tratta a Solanin, se vi interessa piemmatemi :look:).
La trama non ve la so riassumere, è un'intricatissima serie di flash back, sogni, illusioni e vari spostamenti temporali, parla di una serie di personaggi appena entrati nella vita adulta, dei loro sogni infranti, delle piccole meschinità e pochezze delle loro esistenze, delle loro nevrosi, il tutto in un continuo spostarsi fra l'età adulta e la loro infanzia macchiata da un terribile peccato che li accomuna e che contiuna a tormentarli.
Un viaggio in acido praticamente, non a caso paragonato da molti ai lavori di Lynch (sentito nevade :ammicca: Lynch! compra compra)
Il punto forte di questa opera è indubbiamente la sceneggiatura, intricata come poche, tutta sovrapposta e dettagliatissima, e ogni dettaglio non è casuale e rileggere il prologo dopo averlo finito è una esperienza devastante.
Inio Asano è il mio idolo.
Uno dei miei manganka preferiti insieme a Mitsuru Adachi e Jiro Taniguchi.
fatevi del bene e perdio procuratevelo!
roba così non si trova tutti i giorni!
mercoledì 1 aprile 2009
GYO
GIRLS
Non conoscevo i Luna Brothers, a quanto pare sono una realtà neanche tanto underground nel panorama americano che a quanto ho capito non ha mai conosciuto l'editoria italiana nonostante si leggano plausi a destra e manca.
Di certo non è quindi per fama degli autori (due fratelli giovanissimi) che mi sono avvicinato a sto Girls, che all'apparenza sembrava il solito fumetto trash horror-erotico uscito con la pesenta eredità degli anni80 sul groppone.
I was wrong .cit decisamente wrong, son bastati due tre numeri a capire che c'era qualcosa di piu sotto, e sono bastate due ore a leggere tutti e ventiquattro i numeri che concludono questa serie che tra serio e faceto, si dimostra come un survival horror scritto decisamente coi crismi del caso.
Le atmosfere che si respirano sono molto Lansdaliane, dalla mappa in prima pagina che viene puntalmente aggiornata con gli eventi a ogni numeri all'immancabile cliff-hanger finale si respira quella buona e sincera aria di horrorraccio americano anni80, di quelli corposi, edulcorati, di quelli che sapeva fare Carpenter o che si possono trovare nella Notte Al Drive-In.
C'è da dire che il primo impatto che si ha leggendo i primi numeri è alquanto straniante, non vi svelo i primi colpi di scena che danno via al tutto, mi limito a dirvi che c'è la solita città provincialotta americana invasa senza preavviso da delle fighe nude che uccidono solo le donne.
Si lo so, lì per lì vien da farsi due risate ma incredibilmente gli scrittori riescono ad affrontare la cosa con la giustissima dose di ironia ma non senza un sotto-testo grottesco, usando questo curioso spunto per rivalutare e rivisitare alcuni clichet horror in modo decisamente riuscito e gustoso (dalle barricate in casa, alle trappole, ai rapporti che si instaurano fra i sopravvissuti)
Insomma non sono ne zombie affamati ne essere dImoniaci ma (in apparenza!!??) delle gnocche strafighe che vogliono uccidere le donne e fottere gli uomini.
Aggiungiamoci altri due tre eventi decisamente significativi (che non vi spoilero) a dare all'opera un aria decisamente grottesca ma non per questa stupida o futile.
Detto ciò ci ritroviamo con un survival horror dagli ottimi dialoghi, dai buoni personaggi e dalle vicende assolutamente accattivanti e splatterose.
Scoperto quasi per caso è stata una piacevolissima sorpresa immergersi numero dopo numero in questo piccolo paese assalito da una quantomeno strana invasione capace di rappresentarsi per un horror decisamente riuscito, alternando scene drammatiche e ironiche con un taglio decisamente cinematografico e mai banale, dimostrando invece di saper sguazzare in una trama grottesca con decenza e intelligenza senza scadere ne in un becero carnaio da serie-B ne in un troppo serioso dramma esistenziale, insomma un film firmato Stuart Gordon ci starebbe da Dio.
Decisamente promossi, non leggetelo in treno o potrebbero prendervi per dei pervertiti, le copertine non mancano mai di mettere in bella mostra le discinte protagonista, e vorrei vedere, dovranno vendere pure loro.