YKK è una di quelle piccole perle che probabilmente non vedremo mai sui nostri scaffali, un manga perfetto per smentire chi crede che il panorama dei manga sia fatto solo di shonen-fotocopia, in realtà lo è, ma solo per quanto riguarda ciò che è importato nel nostro paese.
Basta dare uno sguardo alla vasta gamma di letteratura nipponica a fumetti che offrono i nostri cugini francesi per rendersi conto di quale ottuso mercato piccolo piccolo noi siamo in realtà.
La storia è ambientata in un pacifico Mondo post-apocalittico, dove il genere umano è sulla via del declino a causa d'un disastro ambientale. Quale sia esattamente questo disastro non viene mai rivelato al lettore: l'unica cosa certa è un innalzamento costante ed inarrestabile del livello del mare, il quale ha portato alla cancellazione di città costiere come Yokohama.
La popolazione umana, ridotta di numero, ha così dovuto limitare il proprio tenore di vita ed al lettore viene spiegato come l'uomo sia ormai giunto al tramonto della propria era. E nonostante ciò, invece di piangersi addosso a causa del proprio destino, il genere umano pare accettarlo pacificamente.
Il personaggio principale di YKK è Alpha Hatsuseno, la quale gestisce una caffetteria piuttosto isolata vicino alla costa della penisola di Miura, in Giappone. Alpha-san è un robot umanoide, il cui negozio le è stato affidato dal suo "proprietario", partito per un viaggio a tempo indeterminato.
(rigorosamente copia-incollato da wikipedia :fag:)
Premessa: se vi piace l’azione, il mistero, la romanza questo manga non fa per voi, non troverete nulla di tutto questo, si tratta di uno slice of life duro e puro.
Scordatevi atmosfere alla ken in guerriero, l’aggettivo giusto qui è “crepuscolare”: il mondo sta inesorabilmente finendo, e l’umanità ha deciso di godersi lo spettacolo seduta su di una comoda sdraio in riva alla spiaggia (…e con la pipa in bocca :pippotto:) a osservare i lampioni che illuminano l’acqua al calar del sole.
Un capitolo tipo è:”Oh! Piove! Non sento più il gracidare delle rane, è coperto dal rumore della pioggia che picchietta sulla tettoia, oggi non verrà nessun cliente, mi piacciono le giornate di pioggia.” Fine capitolo.
Poesia a fumetti.
Alpha è un robot, le uniche differenze apparenti con un essere umano sono lo sgargiante colore dei capelli e l’impossibilità di digerire proteine animali, mostra inoltre una spiccata sensibilità, quasi come una perenne bambina alla scoperta del mondo.
Alpha è potenzialmente immortale, lei cresce, matura caratterialmente, il mondo attorno a lei cambia, le persone che la circondano crescono, invecchiano, muoiono, le inizia a interrogarsi sulla vita e decide quindi di partire per un viaggio, il classico viaggio alla ricerca di se stessa, sfruttando come occasione la semi distruzione del negozio da parte di una bufera.
Un misterioso simbolismo avvolge il tutto, cos’è quell'enorme astronave a forma di gigantesco uccello che periodicamente sorvola i cieli del Giappone? Cosa sono quelle strane piante dall’aspetto così umano, e quegli arbusti che di notte si illuminano quasi come lampioni a descrivere una strada che ormai non c’è più?
Concludendo, questo è un manga molto particolare, non è un manga da leggere tutto in un fiato, anche perché parliamo di 14 tankobon, bensì da leggere un capitolo alla volta, quando fuori piove e il mondo vi sembra grigio e morto, quando la giornata è andata storta e non vedete l’ora che finisca, ogni volta che vi accorgete di fermarvi involontariamente davanti alle agenzie delle pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali, Ismaele decideva che era ora di andar per mare, voi buttatevi su YKK, non ve ne pentirete, parola del burattinaio.
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