domenica 3 gennaio 2010

Rich Burlew - The order of the stick



Un nano burbero e amante della birra, un elfo androgino e verboso, un bardo ingenuo e petulante, una ladra disonesta quanto scaltra, un halfling feroce e vendicativo formano un gruppo di avventurieri, guidati dal loro leader, un guerriero coraggioso e astuto, con lo scopo di sconfiggere un malvagio stregone.
Quante volte abbiamo letto presentazioni del genere? Quante volte? Abbastanza per stufarcene a morte, direi, se come me, avete più di 13 anni (ormai li ho quasi doppiati), e nonostante la passione per il fantasy siete finiti nauseati dal ripetersi di schemi sempre uguali, mutuati in maniera più o meno goffa dai gicohi di ruolo più celebri.
Perchè questa volta è diverso? Perchè il tutto è voluto, ed esplicitamente richiamato, allo scopo di creare una situazione doppiamente pirandelliana: i personaggi sono perfettamente consapevoli sia di essere personaggi di un gioco di ruolo, sia di un fumetto, il che porta sia alla creazione di gag esilaranti (anche se richiedono qualche spicciolo di conoscenza nerdica per essere gustate a pieno), sia ad avere pesanti influenze sul procedere della trama.
Per fare qualche esempio, i personaggi quando combattono calcolano i bonus all'attacco (modificando retrottivamente la battaglia nel caso di conti errati), e commentano i cliffhanger fra una tavola e l'altra... a volte la metanarrazione e il metagioco addirittura si intersecano, e abbiamo lo shadowdancer che si accorge dopo anni di onorata carriera che in un fumetto bidimensionale non ci sono ombre, per cui non può usare i propri talenti.
All'inizio della narrazione ogni tavola è occupata da una gag blandamente legata con quella precedente, e ancor meno con quella successiva, se non dalla presenza degli stessi personaggi, ma man mano una trama si va costruendo, all'inizio un pò pretestuosa, poi via via più convincente, sia nell'inanellamento di gag in una struttura più complessa e raffinata che fa interagire in maniera più funzionale le caratteristiche peculiari dei diversi personaggi, sempre più sviluppati a partire dalla stereotipizzazione iniziale, sia nella costruzione di una trama intrigante ed avventurosa che funzionerebbe anche in un contesto più serio e realistico, fino a creare momenti epici e persino commoventi... impossibile, fra una gag e l'altra, non affezionarsi ai personaggi e non condvidere con loro gioie e dolori.
Caratteristica assolutamente accattivante è la contemporanea presenza di più registri umoristici, ognuno incarnato da diversi personaggi... il sarcasmo da Roy, l'humour bislacco da Elan, quello raffinato da Varsaavius (ma anche le gag legati all'ambiguità sessuale), le gag legate alle pronuncie sbagliate sono affidate a Durkon, Belkar ha l'umorismo più feroce e inopportuno, Haley è artefice di truffe e scherzi ai danni dei compagni... dall'interazione dei vari personaggi è possibile ottenere davvero ogni tipo di gag, dalle più grossolane (e ruvidamente divertenti), alle più sottili e intellettuali, per di più con tempistiche e ritmo degne dei migliori Ortolani, Faraci e Ziche... per chi ama i giochi di ruolo tali caratteristiche lo rendono un prodotto imperdibile, ma anche per gli altri, a prezzo di non capire tutte le battute, può davvero essere un'ottima esperienza da leggere!
Tanto più che è gratuita, potete trovare tutte le strisce online qui... che aspettate?